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Attualità

Come accedere al Fondo di Salvagurdia per le Imprese in crisi


Il Fondo Salvaguardia Imprese è operativo e disponibile attraverso lo sportello online gestito da Invitalia. Questa nuova iniziativa è volta a dare un ulteriore sostegno alle imprese strategiche per il Paese, attraverso un ingresso dello Stato nel capitale, con una quota di minoranza che dura al massimo 5 anni. 


Il Fondo di Salvaguardia per le imprese è istituito dal Decreto Rilancio nell’articolo n.43 del dl 34/2020, considerato come uno dei provvedimenti anti-Covid più significativi. Questo Fondo può essere richiesto dalle imprese in difficoltà economico-finanziaria e dalle imprese che hanno avviato un confronto presso la struttura per la crisi d’impresa del Ministero dello Sviluppo Economico.


In questo articolo andremo a vedere nel dettaglio in cosa consiste il Fondo Salvaguardia Imprese e come un’azienda può accedervi. 



In cosa consiste il Fondo Salvaguardia Imprese 


Il Fondo nasce nell’ambito delle misure previste per il rilancio dell’economia italiana dopo l’emergenza Covid. Secondo i dati rilasciati dalla Banca d’Italia, nel 2022 potrebbe esserci un aumento di 2.800 fallimenti, a cui potrebbero aggiungersene altri 3000 che non si sono realizzati nel 2020 per agli effetti della moratoria e delle misure di sostegno.


Il fondo finanzia dei programmi di ristrutturazione finalizzati alla salvaguardia occupazionale e alla prosecuzione dell’attività. L’intervento principale consiste in un ingresso dello Stato nel capitale di rischio, con una partecipazione di minoranza che non può superare i 10 milioni di euro e un’uscita dopo un massimo di 5 anni.


All’ingresso nel capitale possono partecipare anche investitori privati indipendenti, con risorse pari almeno al 30% dell’operazione. L’impresa che accede a questo fondo deve garantire un contributo proprio che varia a seconda delle dimensioni dell’azienda:


  • Il contributo delle piccole imprese deve essere almeno del 25%;

  • Il contributo per le medie imprese deve essere del 40%;

  • Il contributo per le grandi imprese deve essere del 50%. 

 

Chi sono i beneficiari


I beneficiari del Fondo di Salvaguardia per le Imprese sono:


  • Le imprese titolari di marchi storici di rilevanza nazionale;

  • Le società di capitali con più di 250 dipendenti;

  • Le imprese che detengono beni e rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale;

  • Le imprese che abbiano avviato un confronto presso la struttura per le crisi d’impresa del MISE.

 

Nel DL n. 34/2020 è stato definito cosa si intende per “imprese in stato di difficoltà economico-finanziaria”: si stabilisce che questa condizione si intende esistente qualora l’impresa presenta “flussi di cassa prospettici inadeguati a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate ma non versa in uno stato di difficoltà ai sensi del paragrafo 2.2 della comunicazione 2014/C 249/01” oppure “versa in uno stato di difficoltà ai sensi del paragrafo 2.2 della comunicazione 2014/C 249/01”.


NON possono accedere al Fondo di Salvaguardia:


  • Le imprese che hanno beneficiato e non rimborsato gli aiuti ritenuti illegali o incompatibili dalla Commissione UE;

  • Le imprese ne cui confronti sia stata irrogata una sanzione interdittiva ex art. 9, comma 2, lett. d) del D.Lgs. 231/2001:

  • Le imprese i cui legali rappresentanti o amministratori siano stati condannati con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale.

  • Le imprese che hanno riportato condanne penali o sanzioni amministrative definitive per le violazioni della norma in materia di lavoro e legislazione sociale;

  • Le imprese che hanno ricevuto in passato un aiuto per il salvataggio, come un aiuto per la ristrutturazione o un sostegno temporaneo per la ristrutturazione, fatto salvo quanto previsto al punto 112 della Comunicazione 2014/C 249/01.


Come accedere al fondo per le crisi aziendali


Le aziende interessate ad accedere al Fondo di Salvaguardia, devono presentare un programma di ristrutturazione volto alla salvaguardia del livello di occupazione ed alla prosecuzione dell’attività aziendale. Suddetto programma deve contenere informazioni dettagliate, previste dall’art. 6 del decreto, che descrivono:


  1. Le capacità imprenditoriali dell’azienda:

  2. Lo stato di crisi in essere;

  3. Le azioni che si intendono porre in essere per sostenere la continuità e lo sviluppo aziendale e per il ritorno alla redditività;

  4. Le ipotesi di ristrutturazione finanziaria;

  5. Le attività che si vogliono effettuare per ridurre gli impatti occupazionali correlati alla crisi. 


Il programma di ristrutturazione deve anche prevedere un contributo proprio dell’impresa ai costi correlati all’attuazione del programma di ristrutturazione, che possa essere considerato “significativo”. Tale contributo potrà anche pervenire, oltre che risorse dell’impresa, anche da suoi azionisti o creditori, dal gruppo di cui essa cui faccia parte o da nuovi investitori.


Per richiedere l’accesso al Fondo Salvaguardia Imprese è necessario visitare lo sportello online gestito da Invitalia. Per maggiori informazioni clicca qui.