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Attualità

Pagamento POS e scontrini elettronici: nuovo obbligo in vigore


Arriva il nuovo obbligo sui pagamenti POS: a partire dalla comunicazione giornaliera delle transazioni per il controllo incrociato con gli scontrini.


L’obbligo di effettuare la comunicazione dei dati di tutti i pagamenti effettuati con carte e bancomat trova spazio all’interno del nuovo decreto PNRR2, approvato il 21 aprile 2022.

Si tratta di un flusso continuo di dati trasmessi all’Agenzia delle Entrate che verranno successivamente incrociati con i dati degli scontrini elettronici. 


L’obiettivo di questi ulteriori controlli fiscali è quello di dare una maggiore spinta all’operazione di contrasto dell’evasione fiscale in Italia. Andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste il nuovo obbligo in vigore per i pagamenti POS e gli scontrini elettronici.



Nuovo obbligo in vigore per pagamenti POS e scontrini elettronici


Il Decreto PNRR 2 introduce un nuovo obbligo per tutte le società che emettono carte e bancomat, ovvero la trasmissione quotidiana dei dati sulle transizioni eseguite. La misura in questione si affianca all’avvio ufficiale delle sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con POS, che avverrà a partire dal 30 giugno 2022.


L’obbligo di trasmissione quotidiana dei dati da parte si applicherà a tutti i soggetti che rilasciano carte e bancomat, non direttamente ai professionisti o agli esercenti. I dati oggetto delle transizioni sono tutti quei dati relativi ai pagamenti effettuati a mezzo POS, sia per le operazioni B2C, che B2B.


Il Consiglio assicura che non sarà minata in alcun modo la privacy dei contribuenti e non riguarderà i dati e le informazioni relative ai soggetti che effettuano il pagamento. 


All’interno del Decreto si confermano le nuove sanzioni previste per chi rifiuta i pagamenti digitali in negozio o presso uno studio professionale: secondo la normativa, è possibile ottenere una sanzione pari a 30 euro + 4% di ogni transazione negata


Tra le ultime novità previste troviamo anche l’introduzione dello stop ufficiale al “pre-contro”, ovvero al saldo senza alcun valore fiscale dei beni o delle prestazioni di servizio richiesto.


Per maggiori informazioni è possibile consultare l’articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore qui .