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Attualità
Stefania Spoltore
18/01/2022

Assegno unico 2022: come funziona e come richiederlo


A partire da marzo 2022 è possibile ricevere il nuovo Assegno Unico 2022 dedicato alle famiglie con i figli. Il decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale dichiara che è possibile inviare già la domanda per la ricezione di un contributo aggiuntivo, il cui imposto base può variare dai 50 ai 175 euro per figlio.


L’importo riconosciuto per l’assegno unico è graduato in base al valore ISEE e riguarda esclusivamente le famiglie con figli fino a 18 anni. Per ogni figlio/a è possibile ricevere un contributo fino a 175 euro, e subisce una maggiorazione in base al numero di figli minorenni presenti nel nucleo familiare. 


Anche le famiglie con figli dai 18 a 21 anni possono ricevere l’assegno unico di un importo pari a 85 euro. Tuttavia, i figli che rientrano in questa fascia di età devono essere impegnati in percorsi di studio, lavoro o formazione. 




Assegno Unico 2022: tutte le novità


L’assegno Unico 2022 è disciplinato dal Decreto Legislativo n. 230 del 21 dicembre 2021, che definisce le regole per la ricezione dell’assegno unico, istituito nuovamente per offrire maggiore sostegno alle famiglie con figli a carico. 


Le domande possono essere inviate sin da subito, tuttavia, i pagamenti verranno effettuati a partire dal 1° marzo 2022. In questa data, infatti, l’assegno unico prenderà il posto degli attuali strumenti dedicati ai genitori. 

 

Il funzionamento dell’assegno è molto semplice: verrà inviato ogni mese, da marzo 2022 fino a febbraio 2023 e il calcolo dell’importo base si basa sul valore dell’ISEE. L’assegno unico mensile per i figli minorenni di un importo pari a 175 euro è dedicato principalmente ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro. L’importo minimo di 50 euro è destinato alle famiglie con ISEE pari o superiore a 40.000 euro.


Riassumendo: dal 1° figlio fino a 18 anni è possibile ricevere dai 175 euro a 50 euro e il valore dell’assegno aumenta se diminuisce il valore dell’ISEE. Con figli maggiorenni dai 18 a 21 anni, impegnati in un percorso di formazione, l’assegno unico varia dagli 85 fino ai 25 euro. A questa seconda categoria si aggiungono anche i figli con disabilità di età superiore a 21 anni


Fino al 2025 è previsto il riconoscimento di una maggiorazione di natura transitoria, dedicata esclusivamente ai nuclei familiari con ISEE fino a 25.000 euro. L’importo aggiuntivo sarà pari a ⅔ nel 2023, ad ⅓ nel 2024 e fino a febbraio del 2025.


 

Assegno unico 2022 per famiglie numerose, madri giovani e famiglie con doppio reddito: come funziona


Le maggiorazioni previste per l’assegno unico 2022 sono le principali novità che contraddistinguono questo strumento per le famiglie rispetto ai precedenti. L’importo di maggiorazione varia in base alla situazione specifica del nucleo familiare. 


Per le famiglie che hanno più di tre figli, dal terzo figlio in poi è possibile ottenere un assegno unico maggiorato che segue lo stesso schema ISEE, quindi del valore aggiuntivo che varia dagli 85 ai 15 euro mensili. 


Le famiglie con figli disabili maggiorenni possono accedere a diverse maggiorazioni:


  • Maggiorazione di 105 euro per un figlio non autosufficiente;

  • Maggiorazione di 95 euro per un figlio con disabilità grave;

  • Maggiorazione di 85 euro per un figlio con disabilità “media”.


Anche le giovani madri fino a 21 anni ottengono una maggiorazione di 20 euro al mese per figlio sull’assegno unico. 


Per i nuclei caratterizzati da due genitori che lavorano, è prevista una maggiorazione pari a 30 euro, al fine di incentivare il lavoro femminile. La maggiorazione si riduce con l’aumentare dell’ISEE.

 

Come richiedere l’assegno unico 


Per richiedere il nuovo assegno unico è necessario presentare la domanda presso l’INPS, in via telematica. L’invio della domanda deve essere effettuato da un genitore o da un tutore che esercita la potestà genitoriale.


La domanda va presentata accedendo al servizio  “Assegno unico e universale per i figli

a carico” presente sulla piattaforma. In alternativa, è possibile rivolgersi ad enti di patronato. All’interno della domanda è necessario inserire i seguenti dati:


  • La composizione del nucleo famigliare e il numero di figli;

  • Il luogo di residenza dei membri che compongono il nucleo familiare;

  • IBAN di uno o entrambi i genitori;

  • ISEE aggiornato.