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Attualità

Conflitto in Ucraina: integrazioni salariali per le imprese


L’emergenza economica in Italia subisce un altro grande colpo a causa del conflitto in Ucraina, passando così dalle problematiche nate a causa della pandemia a nuove problematiche economiche provocate dalla guerra.


Anche in questo caso, il Governo ha messo in atto delle nuove agevolazioni per le imprese e ammortizzatori sociali, così da aiutare le imprese durante questo periodo di difficoltà che dura ormai da oltre due anni. 


A causa del conflitto Russia-Ucraina, le imprese italiane chiedono un aiuto concreto dello Stato per far fronte all’aumento dei prezzi di energia e delle materie prime. Il nuovo Decreto Ucraina riconosce, per tutto il 2022, un ulteriore trattamento ordinario di cassa integrazione fino a 26 settimane. 




Decreto Ucraina Bis: ecco in cosa consiste


Il Governo Italiano ha dovuto necessariamente adottare delle nuove misure volte a fronteggiare questo secondo grande scenario di crisi, che ha portato le imprese italiane a una situazione economica già duramente colpita dalla crisi pandemica.


Il Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21, chiamato anche Decreto Ucraina bis, introduce ulteriori misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. Predispone nuovi interventi di favore per imprese e famiglie, in particolare:


  • Nuove misure per contrastare gli aumenti dei prezzi di energia e gas;

  • Nuovi interventi di supporto ai settori autotrasporto, agricoltura, pesca e turismo;

  • Nuove agevolazioni per le imprese, in materia di lavoro e ammortizzatori sociali.


Integrazioni salariali imprese 2022


Per fronteggiare situazioni di particolare difficoltà economica, è stato previsto un nuovo trattamento ordinario di integrazione salariale per un periodo massimo di 26 settimane, fruibili fino al 31 dicembre 2022, per un limite di spesa di 150 milioni di euro.


Il nuovo intervento di cassa integrazione è rivolto a tutti i datori di lavoro che possiedono i requisiti per percepire la CIGO ma non possono più farne ricorso a causa del superamento dei limiti di durata.

Ai datori di lavoro che occupano fino a 15 dipendenti, che rientrano nel campo di applicazione dei fondi del FIS e dei fondi di solidarietà bilaterali, sono riconosciuti ulteriori 8 settimane di integrazione salariale che possono essere fruiti fino al 31 dicembre. 


Le imprese che rientrano nell’elenco dei codici Ateco indicati nell’Allegato A del decreto, che sospendono o riducono l’attività lavorativa, sono esonerate dal versamento della contribuzione addizionale fino al 31 maggio 2022.

Infine, l’articolo 12 del Decreto Ucraina bis prevede anche una serie di agevolazioni contributive per i dipendenti delle imprese in crisi. 


Il testo ufficiale del DL 21 marzo 2022 è disponibile qui