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Attualità

Come funziona il nuovo decreto lavoro 2023


Il nuovo Decreto Lavoro 2023 è ufficialmente operativo in attesa della conversione ufficiale in legge e prende il nome di “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”.


Al suo interno troviamo numerosi provvedimenti tra cui la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, il reddito di inclusione, l’ampliamento dei contratti a termine e contributi economici fino a 350 euro.


Assieme al Decreto Lavoro sono stati discussi e approvati anche un disegno di legge in materia di somministrazione di cassa integrazione, periodo di prova e misure per il lavoro a lungo termine, un decreto legislativo per l’inclusione delle persone con disabilità e il rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro. 



Decreto lavoro 2023: novità e aggiornamenti 


Sulla base del comunicato ufficiale pubblicato dal Governo e in attesa dei decreti attuativi, ecco quali sono le principali novità previste dal Decreto Lavoro 2023. 


Aumenta dal 2% al 6% l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti sulle buste paghe inoltrate da luglio 2023 a dicembre 2023, ad esclusione della tredicesima busta paga. L’esenzione sarà del 7% per i lavoratori dipendenti con retribuzione imponibile mensile fino a 1.923 euro. 


Aumenta la soglia dei fringe benefit fino a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figlio a carico, tuttavia è bene specificare che questo provvedimento è attualmente previsto solo per il 2023. A questo si affianca la maggiorazione dell’assegno unico per i genitori vedovi.


Inclusione sociale e lavorativa: nuovo assegno dal 2024


A partire da Gennaio 2024 l’assegno di inclusione sociale e lavorativa prenderà ufficialmente il posto del reddito di cittadinanza.


Per i soggetti considerati fragili, consiste in una integrazione a favore dei nuclei familiari comprendenti persone con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne, in possesso di determinati requisiti fiscali. 

Il beneficio economico è pari o superiore a 480 euro esenti IRPEF e sarà erogato direttamente dall’INPS per un massimo di 18 mesi continuativi con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi. 

 

Per i soggetti considerati “occupabili”, che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie “fragili”, è prevista la decadenza dell’assegno in caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo parziale o tempo pieno.


Contributo di accompagnamento al lavoro


Il beneficio economico di 350 euro è previsto per i soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni, considerati in condizione di povertà assoluta e appartenenti a nuclei familiari privi di sostegno al reddito. 


Il contributo è accompagnato da un percorso di inserimento lavorativo attraverso la partecipazione a progetti di qualificazione o riqualificazione professionale, progetti di formazione e tirocini.


Lavoro giovanile


Sono previsti incentivi fino al 60% della retribuzione per le imprese che favoriscono l’occupazione giovanile e assumono giovani con età inferiore ai 30 anni, considerati NEET, ovvero non inseriti in programmi formativi. Gli incentivi sono validi per contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi. 

 

Contributo per assunzione lavoratori con disabilità


Si prevede anche un contributo economico per enti e organizzazioni che assumono persone con disabilità a tempo indeterminato, l’incentivo è valido per i contratti stipulati tra il 1 agosto 2022 e il 31 dicembre 2023.


A questo argomento si affianca il decreto legislativo approvato in esame preliminare sul tema di riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità, volto a garantire l’uniformità della tutela dei lavoratori con disabilità e l’accessibilità ai servizi PA. 

 

 

Fonte: https://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/15388-decreto-lavoro-approvato-tutte-le-misure.html