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Attualità
Stefania Spoltore
10/07/2018

Nuova direttiva UE sul Copyright: tassa sui link e rinvio a settembre

Giovedì 5 Luglio 2018, l’Europarlamento si è riunito per votare la  nuova direttiva sul copyright, emendata dalla Commissione giuridica lo scorso giugno. 

Una proposta che ha creato discussioni e scontri di idee non indifferenti, portando la direttiva alla bocciatura, ed ora dovrà essere rivisitata e rinviata alla prossima seduta plenaria del Parlamento europeo.


In questo articolo ti spiego in cosa consiste la nuova proposta sul Copyright e quali sono le nuove direttive integrate come la tassa sui link.




La Commissione giuridica, lo scorso giugno, ha approvato le proposte di modifica della legislazione comunitaria sui copyright. La proposta consiste in un’introduzione di tasse per la pubblicazione di link di articoli giornalistici e nell'aggiunta di “filtri censura” sulle grandi piattaforme online, che blocchino contenuti audio-visivi protetti da diritti copyright.



A chi si rivolge la direttiva?


L’art. 2 afferma che la nuova direttiva si rivolge a tutti i fornitori (provider) di contenuti online condivisi, che danno accesso ai lavori coperti da copyright.

La direttiva quindi si riferisce a tutte le piattaforme che diffondono contenuti online prodotti da terzi per fini commerciali. Ad eccezione di:

  • Le enciclopedie e fornitori di servizi online, che diffondono contenuti in accordo con gli aventi diritto. Un esempio sono le piattaforme che contengono archivi educativi. 
  • I fornitori di servizi Cloud, piattaforme Open Source e l’ E-Commerce.


La protesta di Wikipedia


Il 3 Luglio, la più grande enciclopedia online Wikipedia Italia, ha oscurato la piattaforma per un’intera giornata, in protesta contro le nuove direttive in votazione.


Queste sono alcune delle frasi riportate dagli amministratori: “Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni.”  spiegando poi il loro obiettivo con richieste esplicite: “Vogliamo poter continuare a offrire un’enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili. Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l’attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni Wikipedia, a partire dall'abolizione degli art. 11 e 13, nonché l’estensione della libertà di panorama a tutta l’UE e la protezione del pubblico dominio”.


Quali sono gli articoli oggetti di discussione?


Art. 11 - Tassa sui Link

L’articolo stabilisce che gli autori dei contenuti sono liberi di diffonderli e utilizzarli indipendentemente dai propri editori e sancisce alcuni principi: 


  1. Non si può impedire l’uso privato e a fini non-commerciali dei contenuti;
  2. Non si può tassare il collegamento ipertestuale;
  3. Le nuove regole non sono retroattive;
  4. Gli autori devono avere sicurezze e ricevere un adeguato compenso in base al valore incassato dai propri editori attraverso le loro pubblicazioni.


Art. 13 - Il filtro sui contenuti


L’articolo impone alle piattaforme online di siglare contratti di licenza con i proprietari dei diritti che coprono anche gli utenti che pubblicano contenuti online con scopi non-commerciali e non coincidono con gli stessi contenuti caricati dai proprietari dei diritti. 

In assenza di questo accordo tra proprietari e piattaforme si attiverà il nuovo procedimento chiamato “upload filter”, ovvero un filtro sui contenuti che verranno caricati online.


Si apre quindi uno scontro tra due linee di pensiero differenti, una a lato dei diritti di autore e degli editori. Un’altra invece è a favore dei piccoli autori e dei cittadini europei, dichiarando che il nuovo testo è un vero e proprio bavaglio e un’ennesima censura al mondo del web.


Anche il Vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, è intervenuto sull'argomento dichiarando di essere contrario alle nuove direttive sul Copyright e di opporsi ad un nuovo tentativo di “bavaglio” sul web. 

Il forte contrasto di idee ha portato una prima bocciatura della nuova direttiva sul copyright, che lo scorso 5 luglio ha ottenuto 278 voti a favore, 318 contro e 31 astensioni. 

Lo step successivo sarà la revisione degli emendamenti e il rinvio alla prossima seduta, che avverrà a settembre 2018.


Resta sintonizzato per scoprire tutti gli aggiornamenti a riguardo, ti aspetto nei prossimi articoli!