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Attualità
Stefania Spoltore
17/01/2023

Nuova stretta sulle Partite Iva: le novità per il 2023


Un emendamento integrato nella nuova Legge di Bilancio ha eliminato ufficialmente la responsabilità degli intermediari professionisti che trasmettono la dichiarazione di inizio attività delle partite IVA, ma non solo, sono state introdotte delle nuove disposizioni riguardo la formula P.IVA “Apri e Chiudi”.


La bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2023 prevedeva una misura relativa alla responsabilità dei professionisti: i soggetti intermediari che trasmettevano la dichiarazione di inizio attività avrebbero dovuto rispondere della sanzione prevista per i contribuenti, ma ora tutto cambia. Cosa significa? 4


L’intermediario come ad esempio il commercialista o un professionista del CAF, che ha trasmesso la dichiarazione di inizio attività ai fini IVA, non è responsabile ai fini delle sanzioni di 3mila euro. Questa nuova normativa riguarda principalmente la formula delle partite IVA apri e chiudi, ovvero i contribuenti che cessano le loro attività prima di versare le imposte, per poi aprirne una nuova.

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Stretta sulle Partite IVA e le novità in vigore dal 2023

 

Il nuovo emendamento introdotto nella Legge di Bilancio 2023 va ad introdurre due commi dell’articolo 35 del DPR  633/1972, ovvero il testo unico sull’IVA:  i commi 15 bis1 e 15 bis2.


Sono confermati tutti i controlli sulle comunicazioni relative la partita IVA, tra cui le attività di verifica dei dati, riscontri automatizzati e gli accessi nel luogo di esercizio. A questi si aggiunge la possibilità da parte dell’Agenzia delle Entrate di effettuare delle specifiche analisi del rischio connesso al rilascio delle p.IVA.


In base ai risultati ottenuti dalle verifiche fiscali, al contribuente può essere richiesta l’esibizione di ulteriori documentazioni per una dimostrazione effettiva dell’assenza dei profili di rischio individuati dall’ente (da mostrare personalmente). In caso di esito negativo l’Agenzia delle Entrate può emanare un provvedimento di cessazione della partita IVA e il contribuente può presentare una nuova domanda di apertura solo dopo il rilascio di una fideiussione per la durata di almeno 3 anni e un importo non inferiore a 50mila euro.


Partite IVA 2023: multe e assenza di responsabilità per intermediari


Le nuove misure prevedono che in caso di controlli con esito negativo e dell’emissione del provvedimento di cessazione della partita IVA, il contribuente può ricevere anche una multa di 3.000 euro


Ad eccezione di quanto scritto nella formulazione originaria della proposta di legge, ovvero la previsione di una responsabilità in solito dell’intermediario fiscale in caso di dolo o colpa grave, il testo inserito nella Legge di Bilancio 2023 approvato il 29 dicembre 2022, ha escluso la responsabilità dell’intermediario, che continua ad essere escluso dalle sanzioni. 


L’obiettivo principale di questa nuova stretta sulle partite IVA da parte del nuovo Governo italiano è quello di aggiungere ulteriori controlli fiscali per la riduzione dell’evasione fiscale. Nello specifico si vuole evitare l’apertura di partite IVA fittizie che vengono aperte e chiuse senza mai pagare tasse e imposte.